sabato 25 marzo 2006

Quelle sere un po' cosi'

Serata strana.. ho la testa che inizia a sembrare un palloncino d'aria tanto la sento estranarsi da me.. sonno.. stanchezza.. sono qui a lavoro.. da 18 ore.. un eternità.. 18 ore a guardaer il PC.. a sentire la gente lamentarsi.. ed attaccarsi per stupidate.. di sentire impiegati che sono il manifesto del disimpegno su tutti i fronti.. (frase clou.. "io non andro' a votare perchè son tutti uguali.. anche se spero perda berlusconi")

In queste situazioni quasi da veglia onirica tutto si deforma.. inizi a sognare restando sveglio.. a sognare intanto di non essere qui..

poche chiachiere con quella che si sta rivelando una bella scoperta e ti fanno subito balenare l'idea di partire.. di mollare tutto..

riesci anche a fantasticare sull'idea di ribaltare la vita.. chiudere ogni contatto trasferirti a Berlino e li ricominciare da capo.. e sembra quasi di tornare indietro di qualche anno.. quanto il piccolo ribaltone lo feci davvero.. stupendo tutti quelli che mi erano vicini.. non troppo in realtà perchè tanto "lineare" non è che lo sia mai stato..

fra 5 ore saro' di nuovo in ufficio e non so ancora a che ora andro'  via..

Un abbraccio a voi tutti.. vi lascio con una una poesia che adoro..

Fiesta
-Jacques Prévert

E i bicchieri erano vuoti
e la bottiglia in pezzi
E il letto spalancato
e la porta sprangata
E tutte le stelle di vetro
della bellezza e della gioia
risplendevano nella polvere
della camera spazzata male
Ed io ubriaco morto
ero un fuoco di gioia
e tu ubriaca viva
nuda nelle mie braccia.

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